INTERVISTA A LUCA BALLARINI

Luca Ballarini, Fondatore di “Bellissimo,” uno dei principali studi di design e comunicazione in Italia, ideatore di Torinostratosferica e del festival Utopian Hours

D. Utopian Hours è il primo festival internazionale di city making in Italia, di cui a ottobre si è svolta la quarta edizione. Dottor Ballarini, ci racconta come si è svolta questa edizione di Utopian Hours, quali difficoltà avete incontrato e come le avete superate? Che obiettivi vi siete posti per la quinta edizione?

R. «L’edizione 2020 di Utopian Hours è stata davvero “straordinaria”, non solo perché è uno dei pochissimi eventi che si è svolto in un anno in cui la maggior parte sono stati cancellati, ma soprattutto perché per la prima volta in un festival di questo tipo la contemporaneità della dimensione fisica (pubblico e ospiti presenti di persona alla Centrale Lavazza) e della dimensione virtuale (ospiti collegati da diverse città del mondo e pubblico che seguiva la diretta streaming) ha creato una sorta di “coscienza aumentata” dell’esperienza collettiva che è alla base di ogni festival.
Sono state davvero ore utopiche: essendo tutti coinvolti dalla difficile situazione in cui oggi ci troviamo, nei tre giorni del festival si è rafforzata nel pubblico e negli ospiti la percezione che si stesse tutti contribuendo a una sorta di incantesimo collettivo, sospeso nel tempo eppure estremamente concreto, in cui alla situazione quasi-distopica del distanziamento sociale e del lockdown si contrapponeva con coraggio una discussione coinvolgente, profonda, globale, focalizzata, capace di unire tantissime menti diverse e spingerle tutte insieme verso una più consapevole visione del futuro.
Poche settimane prima del festival abbiamo ripensato la regia e la produzione, implementando il live streaming: soluzione che ha portato a un significativo ampliamento del pubblico. I nostri partner e sponsor ci hanno sostenuto nella scelta di realizzare il festival anche in una situazione complessa: Utopian Hours 2020 è stato probabilmente l’ultimo evento pubblico che si è tenuto in Italia, essendosi concluso proprio nel momento in cui usciva un nuovo DPCM che vietava ogni evento fisico.
Stiamo già lavorando alla V edizione del festival (15-17 ottobre 2021). Il “festival delle città” è cresciuto velocemente, sempre di più i media e il pubblico nazionale e internazionale lo considerano un appuntamento imprescindibile. Siamo consapevoli del valore sociale, educativo, ecologico ed economico del festival. Il nostro obiettivo è andare veloci e in profondità, allargando le coscienze e costruendo un confronto internazionale virtuoso che illumini le diverse professionalità coinvolte oggi nel “fare città”, lanciando messaggi chiari e oggi più che mai necessari».